Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
ao6 storia d'anconadi san Domenico , un ospitale, intitolandolo a' santi Labaro, e Tommaso cantuariense ; perciocché i due ospitali anticamente dedicati a questi due santi, e posti fuori di città, rovinati erano per le vicende de'tempi. Del prodigio, con cui trovo scritto, che Dio si degnasse d' illustrare la pia fondazione del Galvanelli, e della chiesa di santa Maria incoronata, che vi sorse vicino, più opportunamente sarà ragionato nella quinta dissertazione.
Tra queste pietose cure della cristiana 1595^98 car'ta non cessava dall' intendere alle utili sì del commercio, sì dell'abbellimento, e sì della sicurezza della città. Era spirato il tempo della convenzione commerciale con Ragusa , e perciò i mercatanti ragusei agguagliati agli altri stranieri pel pagamento de'dazii. E Ragusa nel 1397 domandò ed ottenne la rinnovazione dell'antico concordato.
A' fabbricatori di carta e di sapone, ed a' trafficanti d'olio, che venissero, furono, per incoraggiarli , conceduti privilegii ed esenzioni.
Su' servi e sulle . serve straniere fu imposto un Jbalzello.
Vietossi di cavare^pietre dal petreto , oggi scoglio di santa Lucia / resto del dirupato Astagno, che assai più alto sorgeva allora sopracqua ( ora vi soggiace, ed era per direzione alle barche indicato già con una colonnetta, ora con altro seguale ), naturai propugnacolo della città da quella parte , che al pie'della rupe non avea muro; ma il muro andava seguendo l'erta sul ciglione del monte, come si conosce dalla così detta portacela.
E frattanto il Tomacello non lasciava posare Ancona. D'accordo col vescovo di Zara, venuto col titolo di riformatore della Marca, volle spremere due mila ducati pel soldo, non bene ripartito, delle stipendiate truppe provinciali. Il marchese inoltre e '1 vescovo intimarono il pagamento di altri mila cento e ottanta. All' arbitraria intimazione non si
| |
Domenico Labaro Tommaso Dio Galvanelli Maria Ragusa Ragusa Jbalzello Lucia Astagno Tomacello Ancona Zara Marca
|
