Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
Il t
-DELLA STORIA D'ANCONAQue' tre gran luminari dell' Italia, ami del mondo. Dante, Boccaccio, Petrarca, un felicissimo mutamento avevano negli italiani spiriti operato, per cui a' dolci studii , al coltivameuto delle lettere , all' amore delle arti volgendosi, la rozzezza e la ferocia degli avi e de' padri loro si spogliavano , raggentilivano a poco a poco i costumi, a più ordinato vivere si componevano , meglio la scienza del governare e del governarsi apprendevano. Ma per giungere a quella civiltà, alla quale si giunse più tardi, più lungo tempo si domandava.Poco però non era , che si fosse incominciato : non era che un* aurora , ma bella aurora era , e tra le tenebre universali dall' Italia sorgeva , condotta per quei tre sommi italiani. Nè poco, nè piccolo bene era altresì, che cessato avessero di calare dalle alpi quelle tante torme di tedesca e oltramontana cavalleria, che vi conducevano o volontarii, o chiamati dai principi e dalle libere città, barbari e rapacissimi capitani, locuste divoratrici di queste nostre belle contrade, donde ebbero origine quelle sì numerose e sì diverse compagnie di ventura, o masnade, che per tanto tempo le calpestarono e le fecero orride di sangue. Avremo oggimai occasione, per quanto il nostro ristretto tema per metterai lo , di parlare di non pochi grandi capitani, italiani tutti, che la gloria dei loro maggiori emularono , e di non pochi grandi artisti, e di
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