Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA. !>' ANCONArenne, che tornandosi eglino alle loro case, e passando davanti all' ospitale di Santo Spirito, dove alloggiato era Ludovico de'Migliorali, nipote dei papa, uomo crudele e feroce ( costui fu poi marchese della Marca nostra ) , feceli intraprendere dalla soldatesca del forlivese Mostarda, e sotto i suoi occhi trucidare , e gettarne i morti corpi dalie finestre. Gli storici tutti, e Lionardo Aretino, che trovavasi allora nella corte di Roma, concordemente affermano, che lo scellerato fatto avvenne , non che senza il consenso, ma senza pure la saputa del papa. Il romano popolo infuriato, diessi con disperati rintocchi a martellare le campane, e per le strade scorrazzando a dar la caccia a quanti si conoscevano aderenti al papa, accoltellarli, ucciderli , e saccheggiarne le case. E tanto il furore dell'arrabbiata popolazione crebbe, che il papa, e i cardinali, per le loro vite temendo, il S d' agosto si diedero alla fuga, e si ritrassero a Viterbo. Il palazzo pontificio fu messo a ruba, nulla si risparmiò, alcuni cortigiani, che non erano fuggiti, furono uccisi. Il perfido Ladislao non mise tempo di mezzo, impossessossi di Roma, e il 20 agosto il conte di Troja, e l'altro di Carrara con molte squadre posero campo nel portico di san Pietro. Ciò non piacque a' romani, che libertà volevano, non un re, e re straniero, barricarono il ponte di Santangelo, impedirono a' regii il passaggio. Ebbevi un duro mescolare di mani, il Mostarda da Forlì fu morto dall'Orsino, le napoletane soldatesche, rotte e, fugate dovettero tornarsi a Napoli, i Colonnesi ed i Savelli furono cacciati, Roma si rimase in balìa del popolo.
      Ma ben presto la discordia, come ne' su-Aiiòs bitanei commovimenti popoleschi accade, entrò a travagliare Roma ; la incontentabile ambizione del napolitano re faceva paura a tutti ; e presto rinacque il desiderio del governo legittimo del papa, tanto ancor più, eh'erasi pienamente chiari-


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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