Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIII.
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      « gnassero. Dal che può intendersi, quale ànimo '« avessero verso di noi, mentre chi v' era in nostro « nome, con tanto trasporto di gioia abbracciavano.
      « Pertanto volemmo queste cose recare a vostra notizia, perchè voi che sempre foste e siete « veraci e devoti figli della santa romana chiesa, di « questi successi suoi prendiate abbondantissimo gaudio ed allegrezza. — Dato di Viterbo, il 21 di « gennaio, secondo anno del nostro pontificato. »
      Esultò Ancona per sì fausto avvenimento, e per la singolare benevolenza in tale occasione dimostratale. Così quei pontefici, il cui supremo dominio si vuol negare, come se le libere repubblicane forme, da loro concedute, star non potessero colla dipendenza dalla loro sovranità, que' pontefici, io dico, « alle città più dilette solevano addimostrare la sovrana e paterna loro affezione. Di che, per tacere di altri esempi, esempio è il breve del pontefice Giovanni XXIII, che il vecchio Compagnoni riporta nella sua Reggia Picena (pag. 291 ), a' maceratesi diretto, partecipando loro la sommessione de' bolognesi. Grati gli anconitani per l'insigne favore , due de' loro consiglieri deputarono oratori a Sua Santità, per seco congratularsi del prospero successo, e renderle grazie della partecipazione, che si era degnata di farne loro.
      Ma ed essa e la Marca ebbero assai a dolersi, quando nuovo marchese e generale dell' armi nella provincia fu destinato dal pontefice quello stesso suo nipote Ludovico Migliorati, che gli undici romani deputati aveva morti a ghiado. Tanto pessimo il nipote, quanto ottimo lo zio. Ch'egli almeno per qualche tempo risedesse in Ancona, appare da una sua carta del 23 ottobre i4o5, che io rammentai nell'appendice alla mia quarta dissertazione. E prima di lui era legato della Marca il cardinale Corrano, che tra non guari vedremo ascendere al solio pontificale. E ciò si ha per un decreto, lui reggente la


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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