Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIII.
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      « si chiedeva. » Del regalo de* quattro mila ducati 6Ìa che si vuole : ciò poco importa : ma bene importa quel regio consiglio. Se fatta erasi la pace, se in quella pace era stata compresa Ancona ; e che si ha a pensare di quella esortazione a non prestare obbedienza al papa ? Nella condizione, nella quale trovavasi Ancona, come vedemmo, poteva ella a Giovanni proporre la superba alternativa, o voi ci concedete quel tutto, che vi domandiamo, o noi non vi presteremo ubbidienza? Avrebbegli dunque fatto la guerra? Con quale spalla? di Ladislao forse, che nel trattato con Giovanni avea ottenuto forse più, che non poteva sperarne rMa che vale colla face della critica andare in cerca del vero, mentre il vero da sè si chiarisce per certissimi documenti? E primo documento sono quelle istruzioni dell'anconitano comune date a'suoi oratori, che tutto chiariscono l'oscurato fatto. Il fatto è : che Ladislao aveva dato all' anconitana signoria una sua lettera per gli ambasciatori , eh' egli aveva presso Giovanni. Presenterete loro, si dice in quelle istruzioni, la lettera dello re. Ma che diceva quella lettera ? che intercedessero per Ancona. Sono parole di quelle istruzioni: « direte loro, che noi vi abbiamo « spediti al papa per prestargli la ubbidienza e la « fedeltà; e quando sarà tempo, li richiederete in « favore dellì fatti della nostra repubblica, e non « potendo avere la nostra intenzione dal papa, richiederete i detti ambasciatori , che intercedano a per noi come il re li comandò. » Che di più chiaro? Prima dichiarare di essere spediti al papa per prestargli la ubbidienza, e poi supplicarne le grazie, e non potendo ottenerle, interporre la intercessione de' regii ambasciatori. La notizia dunque di quell' ol-tracotato consiglio non solo è inverosimile ed assurda, ma inoltre ancora è falsa.
      Secondo documento è il trattato slesso tra Giovanni e Ladislao. E'pregio dell'opera rapportarne le condizioni. Sono quest' esse:


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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