Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XIII.
L'ambizioso Giovanni mal s'era confidato, che Ladislao esser potesse leale osservatore della conclusa concordia , e questa essere a lui sicura. Attendeva agli spirituali e temporali affari dell' illegittimo suo pontificato , quando nel mese di maggio gli fu annunziato , che quell' ambizioso principe con numeroso esercito aveva invaso la Marca-, ed erasi impossessato di varie terre. L'Orsino ebbe ordine di marciare contro di lui ; ma questi in quella fazione sfortunato , non che tardarne l'impeto , fu egli stesso respinto dallo Sforza , capitano di Ladislao, e stretto d' assedio in Roccacontrada , oggi Arcevia. Temessi allora, che Ladislao si volgesse contro Roma; e cosi fu. Pertanto Giovauni , sgravato il popolo romano d'una terza parte della gabella sul vino, convocati a palazzo i conservatori di Roma e i principali cittadini , ed esortatili alla fedeltą, lascionne in loro mano il governo , e 'I 7 giugno colla sua corte partissi di Roma. La notte, che susseguģ la partenza di lui, entrovvi il Tartaglia condottiere delle armi regie ; e impossessossene. Giovanni erasi incaminato a Viterbo , di lą trasferissi a Radicofani, da Radicofani a Siena. Suo divisamento era di andare a Firenze. Ma i fiorentini non volendo allora inimicarsi Ladislao, ricusarono di accoglierlo in cittą. Ladislao poi entrava in Roma , se ne taceva padrone, istallavasi nel Vaticano , assediava Castel Santangelo, e dopo una generosa resistenza avevalo in suo potere il 23 di ottobre.
Il Malatesta non perdeva di vista l'occasione di quella depressione di Giovanni, e bramava di trarre Ancona, che aderito aveva alla parte di lui, a quella di Gregorio, e castigarla della negata alleanza. Puro audavasi indugiando, che ben vedeva non essere quella facile impresa. Il suo figliuol Galeazzo, valoroso e ardente giovane , ve lo istigava ; confidavasi di potere insignorirsene con un colpo di mano ; eravi incoraggiato e fatto pił baldo per intelligenze, che dentro
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