Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
a4o STORIA ANCONArispose : mi non lo credo. Al secondo, che gli recava , essere le truppe entrate nella città , mi non h credo, rispose ancora. Ma quando i primi fuggitivi lo convinsero, che i suoi stati erano rotti, ricacciati, fugati, o questo, disse, ben credo mi. Furono poi cambiati e riscattali i prigionieri , tra cui 1* oratore e quelli del suo seguito,
Sebbene il Muratori, che confusamente parla di questo fatto, ne parli come avvenuto nel seguente anno 14> 4 ; nondimeno maggior fede meritano i nostri scrittori , che lo dicono avvenuto in quest* anno.
Non finirono però i guai d'Ancona. Ma prima , che io li descriva, d' altro ancora , per la chiarezza della nostra storia, devo parlare. La smisurata ,am-bizione, e le incomportevoli violenze di Ladislao indussero da ultimo Giovanni, a ciò confortato ancora da' fiorentini, che finalmente aveanlo accolto nella loro città , ad implorare 1' appoggio di Sigismondo re de' romani , e re d' Ungheria e di Boemia, che combatteva allora con favorevole fortuna contro i veneziani. E per averne più facilmente il favore , in-viogli due cardinali , proponendogli la convocazione d' un generale coucilio per finalmente cessare il deplorevole scisma, ond'era lacera da sì gran tempo la chiesa. Piacque a Sigismondo , che fosse il concilio adunato in Costanza, città allora soggetta a lui, parendogli la più opportuna al convento de' prelati delle diverse nazioni cattoliche. Per Giovanni accettarono i cardinali, per Giovanni promisero. 11 quale poi abboccatosi con Sigismondo in Lodi, dì là stesso spedì le lettere encicliche per la convocazione del concilio da tenersi 1' anno venturo in Costanza.
La morie finalmente liberò la chiesa , 1' Italia , e Roma, in quest'anno , di quella lebbra, che vera lebbra era , roditrice de* popoli , dè' principi , de' papi , Ladislao. Morì dolorosa e turpe vittima dette sue svergognate turpezae.
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