Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIII. 243
      'Allora il concilio, intimatigli i capi delle accuse, che pesavano Su lui, decretò la sua deposizione dal papato, eia condanna alla prigionia. Recatogli il decreto, vi si acchetò, e promise, che mai non ne appellerebbe. La stessa deposizione fu pronunziata pel Luna, che si chiamava Benedetto XIII, e per Gregorio XII. Gregorio avvisatone, e conosciuta la caduta del Cossa, senz' attendere la presentazione del decreto, spontaneamente da Rimini, dov' era, inviò in Costanza, suo plenipotenziario, il Malatesta, signore di quella città, per offerire all' adunato sinodo la rinunzia. Per questo spontaneo atto, pieno di giubilo il concilio, lasciogli la dignità cardinalizia, e dichiarollo, a vita, cardinale legato a latere, e vicario della Marca, nello spirituale e nel temporale. Fu poi creato ancora vescovo tusculano, e decano del sacro collegio. Il Lima perseverò nello scisma; ostinato visse fino al i4s4> ostinato morì, vecchio decrepito di novant'anni.
      Al Corrario, ed agli altri prelati italiani inviò il concilio suoi nunzii, per informarli dei decreti e de* negoziati conclusi, e per comporre, al che erano muniti di ampie facoltà, tutto che riguardava lo spirituale , e '1 temporale dominio delle città e delle terre comprese negli stati della chiesa. Questi, per testimonianza del Compagnoni, vennero in Ancona, e qui dagli anconitani, e dagli altri comuni della provincia, ebbero il giuramento di fedeltà al concilio , ed al papa, che sarebbe canonicamente eletto. Molto eziandio si affaticarono per la pace, e vi costrinsero i diversi tiranni e le città, che per le loro meschine ambizioni tormentavansi, e tormentavano i popoli. Uno di que' commissarii era un Antonio, vescovo ragusino, nativo d'Ancona, siccome il Compagnoni afferma presso il Saracini. Due di essi composero in Fermo una lega tra gli anconitani, i fermani, ed i camerinesi, onde assicurare la pace, e principalmente domare la rabbia del Malatesta. Aveva


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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