Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
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« cittadini colle navi nostre vengano e facciano traffico delle loro mercanzie nella nostra cittą di Venezia. Alla quale esorbitanza vói ci pregate, che « vogliamo provvedere. Rispondiamo pertanto alle « vostre benevolenze » : ( si aggiunga questa maniera alle signorie, alle grazie, alle cortesie, colle quali sogliono i moderni parlare scrivendo ) « che assai ci « dispiace, che cotali novitą e guerre sieno in coteste vostre parti, e che il vostro comune, per « cui abbiamo singolare dilezione, sia da cui che vogliasi oppresso e molestato. Ma soprattutto ci duole, che gli anconitani impediscano i vostri cittadini dal praticare nella nostra cittą. 11 perchč bramando noi, e risolutamente volendo, che a tutti « sia libero e sicuro il venirci, spezialmente per « mare, e che non solo i cittadini vostri, che sinceramente amiamo, ma e tutti gli altri possano « liberamente, e sicuramente approdare, e stare, e « tornare colle loro merci ed effetti, sia su nostri « navili, sia su stranieri, ed esercitarvi i loro Hraifichi ; abbiamo mandato alla cittą d'Ancona un noie stro nunzio a bella posta, per dichiararle la note stra mente in tal forma: non dubitare noi, che ee lo stesso comune si asterrą da cotale novitą, nč ee impedirą per mare, nč in qual che siasi modo ee presumerą di molestare nč le navi, nč le mercanzie, nč i mercatanti, onde che sia, diretti per ee a Venezia, o provegnenti da Venezia. Perciocché « se altramente procedesse, noi noi potremmo tolti lerare, nč vogliamo tollerarlo ; perchč nostra vote lontą č di conservare la libertą e la sicurezza « della navigazione. Dato dal nostro ducal palazzo ee il i3 maggio, Indiz. IX i4k6. » Tale fu l'inter-uenimento di Venezia; cosģ rappattumaronsi i due comuni.
Il 14» 7 ebbe la chiesa il pontefice. Scomunicato il Luna, dichiarato spergiuro, sci- Ajf,C' smatico, eretico, e da ogni ecclesiastica di- ' 17
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