Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA D' ANCONACroce io Gerusalemme, e Rinaldo, del titolo de' santi Tito e Modesto. Il cavaliere Francesco erasi già recato in Roma sin dal 3o settembre 1420. « Chi « ha l'animo sincero, (riflette il chiaro autore ) non « dubita di esporsi alla vista del principe, non temendo, che i pallori del volto scoprano i sentimenti più interni del cuore. Un animo nobile non « può essere tocco in più viva parte, che quando è « intaccalo nella riputazione; e la macchia della infedeltà e della ribellione non si estingue neppure col sangue, ma passa anco ne' posteri ». Mi gode 1* animo di poter dare a chi mi legge questo saggio dello scrivere e del sentire di quel ge-generoso e dotto cavaliere, il quale se fosse visàuto in più felice secolo, uno de'primi luminari sarebbe stato della italiana letteratura. Segue dicendo, che il suo illustre antenato, obbligato a far conoscere la sua innocenza, sì il fece con tanta sua gloria, che Martino dall'alto del Vaticano credette di dover darne chiaro attestato, onorando i nobili Angelo, Conte, e Felice de' Ferretti d'un amplissimo salvocondotto, onde potessero sicuramente stare e dimorare in tutt' i luoghi soggetti alla legazione del Condulmaro: e ne riporta testualmente la bolla.
      Ma la persecuzione contro i Ferretti non si rammorbidiva. « Gl'indulti (prosegue) del principe sono, « non v' ha dubbio, molto valevoli a tenere al coperto i sudditi dallo sdegno de'ministri. Non mancano però a questi e raggiri e pretesti per isfogare « le loro passioni colla forza e colla violenza, sotto a il manto della giustizia e dello zelo. » E così avvenne allora. Estimando il Condulmaro, che la sua autorità fosse troppo avvilita al vedersi liberamente praticare i Ferretti, nulla rispettando i sovrani voleri del pontefice, fece imprigionare il conte Angelo con alcuni altri familiari della sua casa.
      Alla notizia di questa inosservanza de'suoi comandi forte sdegnossi il pontefice. E perchè al legato
     


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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