Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      a5o STORIA D'ANCONAper nunzio appositamente deputato al pontefice, ap-presentare a Sua Santità, che non solo era egli alieno dal fomentare in città i parteggiamenti per Giovanni, e per Gregorio, ma che con tutto l'animo intendeva ad ispegoerli, e stabilire la concordia tra'cittadini. Ne lo compiacque il Senato, e a quest'uf-iizio mandò, ingiuntegli ancora altre commissioni, il nobile Simone degli Alfieri.
      Intanto i cardinali, cui aveva il papa affidato la cognizione di tutta la causa, esaminati i testimoni, discusse le accuse e le difese, dichiararono la innocenza de'Ferretti. E fattane al pontefice la relazione, estimò questi di dovere solennemente manifestarla. Su che diresse una bolla al Condulmaro, al podestà, agli anziani, al comune, ordinando, che sì nella curia della legazione, e sì in quella della città, fossero cassi ed annullati i processi, le sentenze, le inulte, e tutti gli altri atti qualunque contro i Ferretti, quali dichiaravali egli annullati, cassi, e insussistenti.
      Nè a tanto solo contenne la sua sovrana giustizia. A piena vendetta della iniquissima persecuzione passata, e a guarentigia d' ogni altra, che in avvenire potesse contro i Ferretti concitare la invidia e la malignità, con altro ancora pontifìcio diploma volle dichiararli esenti affatto ed immuni da ogni giurisdizione sì del legato, e sì del vicelegato, e sì ancora del podestà, degli anziani, e di qual si fosse altro ministro con qual si fosse titolo assistente al governo <TAncona e della sua provincia, sì che per qualsivoglia delitto, o causa non fossero eglino tenuti rispondere di giustizia ad altri, che al romano pontefice , e a' delegati da lui : privilegio duraturo a beneplacito della santa Sede.
      Tanto più maceravasi di rabbia la implacabile invidia, e rodevasi il cuore, e nuove calunnie di ribellione imputava al cavalier Francesco. Su qual fondamento le posasse, non ne resta, dice il dotto scrit-
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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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