Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA D' ANCONAvalidamente espugnata finalmente dal tiranno fu arresa. Bramarono allora i fermani di abbatterla , e levarsi dal collo quel giogo , come gli anconitani avevano già fatto della loro rocca di san Cataldo. Per ottenere dal pontefice , che il potessero, interposero presso Sua Santità gli uffìzii degli anconitani, de'maceratesi, de'recanatesi. Da quella rocca, dissero, tante rovine essere piombate sulla provincia, a quella essere 1' asilo della tiranuide , abbattendola « non volere i fermani, non i marchigiani togliere a « Sua Santità una difesa contro i nemici, bramar « solo di liberare sè dal timore e dal pericolo di' « altre offese; i cuori e i petti loro essere la più « valida, la più sicura rocca alla difesa del sovrano. » Per gli anconitani era andato oratore Marco di Pretorio loro segretario. Alla comune ambasceria rispose il papa , che un suo commissario manderebbe alla Marca, il quale opportunamente s'informerebbe , e risolverebbe sul da farsi.
      Trovo scritto dal Ferretti, che in que-1446" st' anno anc°ra ripullulò la pestilenza. Dissi già le ragioni, per cui non è a maravigliare, che il morbo pestilenziale sì spesse volte ricomparisse nelle marittime città. Ma nondimeno incomin-ciavasi a prendere alcuna cautela, per impedirne le maggiori stragi : e questa volta riuscì meno micidiale e meno durevole. Onde le famiglie , che per iscamparne , allontanate si erano, col permesso della signoria, dalla città alla campagna, presto, rimasane libera la città, tornarono alle loro case. ]Nè per questo cessava l'industria de' cittadini a promuovere ed allargare le fonti del commercio. Notammo, quanto diligentemente fosse coltivata, e quanto fiorisse l'arte della lana. Ora occorrendo , per la fabbricazione de' panni, spaziosi luoghi, e vasti e capaci serbatoi di acque, se ne apprestarono là, dove ora sono le case, che davansi in affitto da'religiosi domenicani; i quali, per innalzarvi quelle case, nel 1762, demolirono


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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