Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA D' ANCONAche quel divieto del passo di Gallipoli non cessò, che quando la guerra col turco finì. Le altre controversie delle fatte prede a titolo di rappresaglie, furono discusse e definite in Firenze. Per le venete ragioni orò Andrea Contarino, per le anconitane un Pietro di Nicolò, e Nicolò degli Agli.
      Tornossi allora alle tranquille industrie del commercio. Al quale anco i principali nobili anconitani davano opera, come da una stima di navili diversi, fatta in quest'anno, si ha, in cui i nomi de'proprie-tarii si leggono, i Benincasa, gli Antiqui, gli Allegretti , gli Angeli, i Ferretti, ed altri. Diligente opera ancora si dava a tener netto il porto, più facile allora , che ora, a colmarsi. Onde per un decreto consiliare del 2i settembre i43o furono tutte obbligate ¦le famiglie della città e del contado a dar mano ai lavori per la escavazione e pel purgamento del medesimo : chi non volesse coli* opra concorrere, pagasse tre bolognini ( quattrini trentasei ) per ogni giornata di lavoro.
      Il 20 di febbraio i43i per colpo di apo-jJ0' plessia venne a morte Martino V., pontefice prudente e saggio, e di gran mente, e di gran cuore. E vedemmo, com'egli il quasi tutto innanzi a lui occupato da'tirannetti stato ecclesiastico ricuperasse, e dappertutto assodasse la pontifìcia dominazione. Ma quella beata calma poco durò, colpa della eia tuttora efferata; ed altri mali tra non guari, altri parteggiamenti, altre guerre dovremo narrare. Il 3 marzo fu elevato alla cattedra di san Pietro il cardinale di san Clemente, Gabriele de' Condulma-ri, veneto di nazione, quel desso, che legato della Marc», aveva posto il suo risedio in Ancona. Assunse il nome di Eugenio IV. Rammenta con grato animo Ancona i molti beni, che n'ebbe: la restaurazione della quasi rovinosa chiesa di sant'Agnese, entro il cinto del monastero un tempo di san Bartolomeo, canonichesse lateranensi, trasmutate poi in san Seba-


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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