Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIII.
      26gnarsene ; quivi mangiavano , quivi dormivano. Lodevole istituzione , in altri comuni ancora osservata, perchè fossero intenti sempre, e pronti ad ogni uopo e ad ogni contingenza della repubblica.
      Trovo scritto nella Pietra del paragone, che diversi ambasciatori furono quest' anno inviali in diverse parti. ]Nè ciò è maraviglia ip quel tanto movimento della provincia. Ma delle speciali commissioni che loro furono mandate, non ci rimane memoria : soli ne pervennero a noi i nomi in una carta , che egli rapporta. E furono il cavaliere Francesco Ferretti, Sante da Arezzo dottore di legge, il cavaliere e dottore Andrea da Subiaco , e Giovanni di Biagio Fanelli: tutti vi sono detti cittadini ed oratori anconitani-
      Il duca intanto di Milanoavutosi a malincuore che lo Sforza abbracciato avesse il partito del papa , al quale era infenso , operò in modo, che i perugini, pretessendo timore dello Sforza, chiamassero in loro aiuto Nicolò Piccinino loro concittadino. Ottenuto questi agevolmente da1 fiorentini il passo per secento cavalli, e data la marcia ad altri cinquecento per la Romagna, giunto alla volta di Perugia , arrestò i progressi del conte, e di concerto col Fortebraccio prese a tempestare più davvicino contro i romani. Nè solo colla forza aperta faceva guerra al pontefice, ma con ancora occulte trame , cospirando co' ghibellini eh' erano in Roma, tra' quali principalmente i Colonnesi. E questi suscitando querele contro il pontificio governo , ed esagerando le vessazioni, che dicevano pesar su loro , in tanto furore misero il popolo, mutabile sempre ad ogni vento a guisa di mare, che gridò, lasciasse loro il papa il temporale dominio. E tant'oltre procedettero in quella matta furia, soffiando su quelle fiamme il duca di Milano, che ed imprigionarono il cardinal Condulmaro, nipote del papa, e al papa stesso, che dimorava a' santi apostoli, appostarono guardie, che


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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