Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
l'io STORIA D' ANCONAil custodissero. Ma riuscì al papa di fuggir loro di mano, con due soli compagni, travestitosi da monaco benedettino. E sebbene inseguito fosse da' romani, eh' eransi accorti di quella fuga , potè nondimeno giungere salvo ad imbarcarsi sur una galea , che attendevalo di là da Ostia , e giungere il 12 di giugno in Livorno, e di là in Firenze il 23.
Nicolò Fortebraccio adunque potè facilmente recarsi Roma in SUO potere. Ma i romani ben presto ebbero a pentirsi. Perciocché travagliati per 1' una parte con saccheggi e uccisioni dal Gotignola e da Leone Sforza , e per 1' altra dal Castellano di San-tangelo, tutti ebbero a tollerare i mali della loro defezione, e dovettero intromettere parole e pratiche d'accordo. L'accordo fu , che il Vitellesco, vescovo di Recanati, e il vescovo di Turpia , prendessero , siccome presero > il dominio di Roma in nome del papa.
Ma per dare al papa maggiore travaglio, 1435 il duca di Milano mandava contro la Romagna Nicolò Piccinino. La qual mossa costringeva lo Sforza ad accorrervi, per fargli fronte. Coglieva allora il Fortebraccio la occasione di volare su Todi ; e vi sorprendeva Leone Sfòrza , fratello del conte, e sei taceva prigioniere con molti de' suoi. E quindi, tutto mettendo al sacco , correva sino a Camerino , e tutta minacciava la restante Marca. Nè il conte lasciavasi vincere di celerità; tornava volando , e spediva 1' altro suo fratello Alessandro con Taliano Furiano contro il Fortebraccio , che assediava Capodelmonte nel camerinese. Presentogli Alessandro la battaglia ; il Fortebraccio ne andò rotto, e poco appresso morì delle ferite ricevute. Prese quindi Assisi, che questi aveva occupato ; Lione Sforza ebbe la libertà,
Proseguiva intanto il papa a tenere la se-^1436* a Firenze. E '1 popolo romano le cui miserie per T assenza della corte pontificale si
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