Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIII.
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      aggravavano, iuviavagli ambasciatori supplicandolo* che volesse tornare. Per giustamente correggerlo della commessa enormità, non volle per al presente esaudirne le preghiere. Non sembrandogli però di dover troppo a lungo soggiornar fuori de' suoi stati partitosi di Firenze trasportò la sedia in Bologna.
      Veniva in quest' anno a morte T abate del monastero di Portonovo, Giovanni de' conti Ferretti* Per la qual morte ebbe il pontefice aperto l'adito a dimostrare la sovrana sua benevolenza verso il capitolo della cattedrale anconitana; e sì il fece donandogli tutti i beni di quella sì rinomata e (celebre abbadia.
      E con altro breve, pur di quest' anno , diretto al vescovo anconitano , ed all' abate di san Giovanni in Pennocchiara , statuiva , che il numero de' canonici non dovesse oltrepassare i dodici, onde bastevol-mente decorosa fosse la mensa capitolare.
      Nè a queste beneficenze tenevasi contento. Da un altro breve , che il Saracini accenna, si ha , che gli anconitani , ottenuto il castello di Monsanvito, promossero le loro ragioni su' beni e su' poderi di Chiaravalle , pertinenti al distretto di quel castello, e che gli esini pretendevano essere della loro giurisdizione. Il papa ne li compiacque, e con quel breve commise al vescovo di Senigallia,, che ne prendesse cognizione, e trovati giusti i titoli degli anconitani , alla giurisdizione loro assoggettasse gli uomini di que' luoghi, come gli altri del loro contado, e ne desse loro il possesso, senza però pregiudizio della chiesa e dell' abate di Chiaravalle. Non parve al Saracini sostanziale, com'egli dice, questa notizia, a me al contrario pare; perchè aggiunge una pruova di più alle innumerevoli della pontificia sovranità.
      Argomento di più importanti narrazioni ci darà lo Sforza, che come vicario del pontefice nel temporale governava la Marca ; nè noi dobbiamo perderlo d' occhio. Questo sì prode ed espertissimo ca-


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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