Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIII.
      stituìto Federico austriaco, principe pio, e mansueto, ed amatore della pace, del quale serba Ancona grata memoria. Finiva ancora la/Sua carriera il cardinale Vilellesco, già legato della Marca nostra, miserando esempio della fralezza delle umane grandezze. Perciocché accusato al pontefice di vero o falso delitto di fellonia, diede questi ad Antonio Rado, castellano di Santangelo, il comando di arrestarlo, per farne poscia il processo. Ma nou potè essere arrestato senza lunga e forte resistenza , ond' ebbe a riportarne gravi ferite. Lacero e sanguinoso fu strascinato in prigione, dove morì , come il Rainaldi afferma, non di veleno, ma delle riportate ferite.
      Noi non dobbiamo perdere di vista lo Sorza , vicario temporale del pontefice nella nostra Marca. E per questo accenniamo , che mentre egli era assente al servìgio di Venezia, Alfonso, re di Napoli, usurpavagli le città , eh* e' possedeva in quel regno , Benevento, Manfredonia, Bitonto , ed altre non poche. Di questo Alfonso avremo ancora a parlare.
      Notammo a luogo opportuno le convenzioni commerciali, che in altri tempi eransi concordate tra Ragusa ed Ancona, In quest' anno Ragusa inviò ad Ancona suo oratore Marino Resta , per raffermarle , come narra Costanzo Costauzi da Fano, la cui cronaca manoscritta, depositata nella biblioteca vaticana, attesta di avere letto il nostro Saracini ( p. 253 ). Deputati a trattare per Ancona col Resta furono gli allora regolatori Nicolò BonarelK , Paolo Polidori, e Ciriaco de' Pizzecolli. Di questo Pizze-colli , lume chiarissimo d' Aucona , e dell'italiana letteratura, dirò alcuna cosa tra non guari, dopo che avrò rapportato il tenore di quelle convenzioni, che per 20 anni sì statuirono il 19 giugno di quest* anno. Vi si dice ;
      « Sarà alleanza , pace , amicizia , e benevolenza tra'1 popolo anconitano, e i ragusei e i loro alleati. Gli anconitani e i loro alleati potranno, per cagione


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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