Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
376 STORIA D' ANCONA
3i mercatura, e per onesti motivi, navigare pei* tutt' i mari, e i porti, e i lidi de' ragusei, e i loro navili liberamente pernottare in tutt' i luoghi ; e se partirannosi senza scaricare le merci, andranno immuni, nč pagheranno nulla, nč alcuno costringeralli a prendere terra per discendervi. Nel modo stesso a' ragusei e a' loro alleati sarą permesso, per qualunque oneste ragioni navigare pe'mari, e per le spiagge nostre, siccome loro gią era permesso. Questo perņ nel patto si č principalmente aggiunto e decretato : che tutt' i navili de' ragusei, i quali da qualsivoglia parte del seno illirico, e come che sia , approderanno al porto d'Ancona , debbano pagare, per la dogana, alla pubblica cassa, un ducato d'oro e tre ottavi per ogni centinaio del prezzo delle merci, estimato e percetto nell'illirico; tranne l'oro, l'argento , le perle, ed ogni altro genere di gemme preziose. Per conto poi delle altre restanti robe si osserveranno i prima statuiti, e consueti patti dell'antica ed intermessa alleanza tra l'uno e 1' altro popolo. Chi poi opererą contro le condizioni di questa alleanza, e violeralla , soggiaccia alla multa di mille ducati d'oro. »
« Riesca dunque a fausto, e felice, e fortunato fine questo trattato recentemente emendato, ed avuto per rato, sotto gli auspizii de' nostri martiri e vescovi Ciriaco e Biagio, protettori ottimi ed avvocati d'entrambe le repubbliche, e coli'aiuto degli altri santi e piissimi patrocinatori dell' una e dell' altra cittą. Fatto in Ancona il 19 giugno i44o- »
Fu poi il trattato stipulato coli' assistenza del suddetto Resta, ambasciatore, per Ragusa; e per Ancona, de'tre nobili cittadini e dottori anconitani Polidoro Pisanelli, Stefano Fatati , ed Antonio Ber-tuno.
Narra il Compagnoni, che in questesso i44° hi commissario dc'l' armi per Eugenio IV un Dionisio anconitano. E forse egli era della nobile famiglia
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