Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA D'ANCONAsuscitato contro, sì fiera tempesta per abbassarlo, ma non per opprimerlo, sul finire di quest' anno, con grande impegno si volse a re Alfonso, perchè si rimanesse dal perseguitarlo più oltre : e '1 re Alfonso s'indusse ad abbandonare quella impresa, e si ritrasse a" quartieri d' inverno. Tutto questo io narro seguendo il Sismondi.
      Ed il pontefice, pieno di speranza, che tutta quanto prima alla sua ubbidienza tornerebbe la provincia , non avea lasciato di esortare gli anconitani a rompere lo sforzesco giogo e tornare a lui. «* Con-ciossiachè, così scriveva loro con un breve dato di Siena 1' u settembre 1443 sotto segreto sigillo, « Conciossianhè speriamo, che tra non guari giorni « la nostra provincia della Marca, per la misericordia di Crisi o, sia per ridursi alla ubbidienza nostra e della romana chiesa, esortiamo le vostre « divozioni, che pel vostro onore, e per conservare « la fedeltà e la obedienza vostra, che manteneste « sempre inconcussa alla chiesa romana, dobbiate « tornare al nostro grembo e della chiesa suddetta, « sotto cui, ( e vale nella cui dipendenza ) sempre « aveste larga la via alla liberta, all'incremento, « alla esaltazione della vostra repubblica ».
      E che poco appresso tornasse Ancona alla immediata ubbidienza del papa, eccone due pruove di fatto. Prima: il breve surriferito dato era 1' n settembre ; e 1' 11 ottobre il cardinale di santa Maria in via lata così ad Ancona, come alle altre città della provincia inljmava : «Vi cerchiamo, ed ingiungiamo, e comandiamo, che come a buoni figli e « servitori s' addice, entro sei giorni, perentoriamente, e rimossa ogni eccezione, dobbiate aver « pagato la metà delle taglie, degli affitti , de' censi, che saranno dovuti alla camera apostolica » • E questo anticipato pagamento si comandava, per sopperire alle urgenti e necessarie spese della guerra, che dallo Sforza, al quale importevolo cosa era
     


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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