Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STOMA D'ANCONA
      « la pubblica piazza. Per non offendere lo Sforza ; « furono posti sul palco grimaldelli ed altri oggetti, « che potessero coprire la vera cagione della conte danna» ! La quale notizia bene altramente è narrata da Landò Ferretti presso il Saracini ( p. 257 ). Egli racconta, che nel 144^ un paggio dello Sforza diessi alla fuga, e rifuggissi presso il Griffoli podestà d'Ancona. Lo Sforza, fatto certo, che il paggio era nascoso in Ancona, nè però sapea presso chi, domandò istantemente alla signoria, che gli fosse ren-duto. La signoria pubblicò una grida, che chiunque occultasse quel garzone, o sapesse, presso chi fosse occultato, dovesse palesarlo, e ciò in termine perentorio, pena la vita chi noi facesse. L'occultatore noi palesò. Invece con umilissima lettera si diresse allo Sforza, ed escusandosì gli confessò, che il giovane era presso lui, e promisegli, che il renderebbe. E per meglio ottenerne il perdono, gli si offerse di dargli in potere la città. Lo che scopertosi dalla signoria, fece per la gola impiccare il podestà. 3Nè il Ferretti, per quanto leggo nel Saracini, dice nulla nè de' grimaldelli, nè degli altri oggetti ( forse chiavi false ) posti sul palco, per coprire la vi' ra ragione della condanna, cioè per farlo comparire un ladro insigne.
      Che poi lo Sforza ( anche ciò trovo scritto ) meditando il riconquisto della abbandonata Marca, mandasse esploratori per conoscere i movimenti de' suoi nemici, e le disposizioni de' popoli verso di lui, io ben lo credo. Ma che mandasseli per esplorare le parti più deboli della città d'Ancona, io non posso indurre la mia ragione a crederlo; perchè la mia ragione mi dice, che quel gran capitano avendo avuto per lungo tempo Ancona in suo po-re, ben conosceva, in qual parte ella tosse più forte, in qual meno. Che mandasseli, per conoscere, quali e quante fossero le sue difese-, questo io ben credo. E credo ancora, che colte quelle spie dagli^ DQle


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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