Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XIII. 295
ceduto era nel i44o a Nicolò suo padre; ed in que-st' anno sposossi con Maria d'Aragona figliuola del re Alfonso. Memorevole fu, narra il Muratori , la magnificenza di quelle nozze per la moitiplicità e la varietà delle feste e de' sollazzi, con cui furono celebrate. Durarono elle ben quindici giorni, e col loro intervento le adornarono gli ambasciatori di tutti i principi d'Italia. Pel comune d'Ancona invitati vi furono ed inviati il cavaliere Francesco di Giansimone Ferretti, e Nicolò di Giovanni, accoltivi con molto onore ; conciossiachè i Ferretti presso que' principi estensi, come ancora presso gli altri, erano in molta stima. E per questo, siccome dice il eh. autore della Pietra del paragone , dal quale ho questa notizia , a' due inviati d' Ancona s' aggiunse compagno Antonio ancora de'Ferretti, zio carnale dell'ambasciatore. Morì in quell' anno il vecchio Piccinino , e mori di tristezza , principalmente per la battaglia perduta da Francesco suo figlio, e per la prigionia di lui.
Era fatale, che nè la Marca dovesse lungo tempo posare, uè lungo tempo lo Sforza si- ' gnoreggiarla. Il sempre incostante duca di Milano, morto il Piccinino, tentò di togliergli il Cerpellone , eh' era il migliore de' suoi luogotenenti. Subodorato lo Sforza il segreto trattato , fecelo imprigionare , processare come reo di avere voluto attentare a' suoi giorni, ed impenderlo per la gola. Il Malatesta erasi fatto nemico allo Sforza. Il duca di Milano incitavagli contro il pontefice. Il pontefice vi s' inclinava, bramoso sempre di ricuperare Bologna , e corrucciato contro lo Sforza, perchè questi avea mancato alla data fede di ricuperargliela. Una lega dunque formidabile formavasi contro di lui, alla quale aggiungevasi il re Alfonso ; ed un più procelloso nembo di guerra gli si addensava sui capo.
In questo tanto commovimento mandaronsi , narra il chiarissimo autore della Pietra del paragone ( p* 120 ), da Ancona, oratori al pontefice, il conte
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