Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      « dersi « Ed it Sismondi : » Ancona fece altresì la « sua pace col papa. » Le poche parole del Sismondi e la inesatta narrazione del Muratori domandano schiarimento. Ne porgerà abbastanza lume il chiarissimo autore della Pietra del paragone ( p. 122. Ancona di esimersi dai disastri, che le venivano tramati dal cardinale di Aquilea , legato apostolico , « camerlengo , e conduttore delle armi pontifìcie e « de' collegati contro lo Sforza, » e le sollecitazioni della repubblica di Venezia, avevanla alienata dal governo pontificio, e datala ai partito sforzesco. Que' disastri, che il Ferretti accenna, erano le violenze dei cardinale legato. Gli anconitani, giustamente solleciti di conservare le loro franchigie, negavano e di pagare le imposte taglie, e di ubbidire a' governanti della provincia , dalla cui giurisdizione, e dal cui dominio sì recentemente il pontefice gli avea del tutto esentati, e fatti liberi, ricevendoli sotto 1' immediato regime e proiezione della santa sede ; il il cardinale asperato mandava il Gaibana, un de' suoi capitani, contro il loro contado, e per sorpresa im-padronivasi questi di Monsicuro, prendeva Sappa-nico, Gallignano, Offagna, predava bestiami, traeva prigioni, e tuttodì facea scorrimenti sin presso alla città , intraprendendo quante poteva mercatanzie e provigioni. Tentava ancora di sorprendere la città per la parte del mare , mandandole contro con alcune galere il Villamarino , capitano del re Alfonso. Oppressati sì crudelmente gli anconitani mandavano messi e lettere al pontefice per dolersene e averne giustizia, Tutto era indarno, L' oppressore aveva in Roma ordinato , che loro fosse chiuso ogni accesso al trono pontificio; e gl'inviati tornavansene senza risposta. Condotti pertanto alla disperazione, e confidando sulle mosse dello Sforza, accontaronsi co'veneziani. I quali mandarono in loro soccorso tre triremi , e '1 Villamarino se ne partì.


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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