Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XIV.
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« sero agli anconitani i commessi delitti, ed alla seti de apostolica riservati ;
« Il territorio anconitano manterrebbesi, e sì « rintegrerebbe nel suo stato, sempre dalla medesima « difeso, e nella sua libertà conservato, con tutti i « suoi privilegi! ed aderenze, sì che in altro domite nio non si trasferisse;
« La città d' Ancona non sarebbe tenuta di rlcevere le genti d' armi della chiesa;
« I testamenti, i contratti*, gli atti giudiziarii « qualunque, intervenuti in Ancona, dal io decembre i445 a tutto il giugno i446, sarebbero validi « come l'apostolico breve dichiara, non ostanti le « guerre, le aderenze , o le ribellioni ad altri principi, fatte dagli anconitani;
« Tutte le condannagioni, i bandi , e le altre a procedure criminali contro i detti anconitani pubblicate in qualunque luogo, e da qualunque corte, « s'intendessero casse ed annullate : nè mai in alcun « tempo potessero eglino essere da nessuno della proli vincia della Marca anconitana molestati, perturbati, travagliati per qualsivoglia occasione di prede « fatte , di prigionieri presi, o d' altri danni dati ».
Così {il Saracini ( p. 261 , 262 ), coli'autorità di Landò Ferretti. E certo ben disse chi disse , che queàta capitolazione tutta fu a vantaggio d'Ancona. E questa capitolazione, aggiunge lo scrittore della Pietra del paragone, fu poi di nuovo confermata in Roma dal medesimo cardinale, come camerlengo, e con ispeciali diplomi pontifìcii dallo stesso Eugenio IV, del" " 11 ' ' L aio 1447 » ultimo del pon-
tati ambasciatori i nobili Nicolò di Giovanni, dottore, e Lorenzo Grimaldi.
E dopo tutto questo , che lucidissimo è, non veggo il pregio dell' opera a riferire il più, che vanno narrando confusamente il Pinauro e 'I Bernabei.
Pure non posso del tutto passarmi dal riferiretificato
erano dal comune depu-
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