Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
3o4
STOMA D'ÀNCONÀ
un consiliare decreto del 19 di luglio 1444. nel quale trattandosi degli schiavi, che comperati dagli anconitani : sedotti davansi alla fuga, si statuiva , che un premio di 5o ducati si desse a chi uccidessi o consegnasse al governo que' seduttori ; e che le schiave che si dessero alla fuga, potessero esser frustate e bollate secondo il volere del padrone. Il quale decreto ben prova, che libero era il comune, e godevasi la libertà di governarsi in vigore de' privilegii concedutigli dalla santa sede, come gii piacesse, non ne prova la independenza dall' alto dominio di quella. Ed io lo rammento , perchè lo trovo rammentato , e solo lo rammento per escusarne la barbarie, attesa la non ancora rammollita ferocia de' costami d'allora.
Fu detto altresì « che conosciutasi in tale circostanza « de' travagli sofferti per le violenze del legato, la necessità di tenere io Roma un rappresentante della repubblica, acciò in ogni tempo esso « potesse avere libero accesso al papa in caso dì soverchieria per parte de' ministri, elessero un zelante cittadino, che risedesse in Roma, ed agisse « per la repubblica, come i rappresentanti delle altre potenze. Lo che vuol dire un deputato , un « agente d' affari, come anco a' dì nostri le altre « città dello stato ve ne hanno, comecché non si governino a repubblica, nè molto meno sieno potenze »,
I nobili Nicolò di Giovanni, dottore, e Lorenzo Grimaldi èrano in Roma tuttora, quando venne il pontefice a morte il 23 di febbraio 1447. Fu egli di alte virtù, sostenitore e vindice, benché talora sfortunato, pur sempre magnanimo e costante, della spirituale e della temporale podestà ' dell' apostolica sede , e in singolare modo benevolo e benefico ad Ancona. Gli anconitani oratori ( si scrive ), durante il conclave, che tennesi alla Minerva, ebbero l'onore di averne in custodia le chiavi aiter-
| |
Roma Roma Nicolò Giovanni Lorenzo Grimaldi Roma Ancona Minerva
|