Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIV. 3l3
      o debitore abitava, per meglio chiarire il vero e le ragioni, e domandare i rimedii approvati pel diritto delle genti. Se tutto questo riusciva a voto; allora concedevasi di venire alle rappresaglie, cioè di correre su qual che si fosse cittadino o terriere del comune , che dinegato avea la giustizia. Qualunque cosa gli si fosse tolta, posta era all'incanto; ed il quere- ; latore se ne satisfacea. La causa poi di coleste rappresaglie era raccomandata a' consoli de' mercatanti. V' ebbe giureconsulti e scrittori di cose politiche, i quali vollero quest'uso delle rappresaglie difendere come quasi non contrario alla giustizia. Io non so vedere, qual giustizia sia, che per la colpa o pel difetto d' un privato s* avesse a travagliare e vessare un comune intero ed innocente, e che per la concessione di tali rappresaglie si spalancasse la porta a que' tanti mali, che rendetano que' tempi veramente infelici (e gl'iuvidii chi vuole) e quindi sorgessero tante di quelle guerre, che le città, specialmente le limitrofe, facevano odiatrici e nemiche l'una dell'altra. Peggio era poi, se l'affare era tra un piccolo comune ed un grande, tra un potente e un debòle : le regole si trapassavano, la ragione soccombeva , la forza prevaleva al diritto. Siccome avvenne ( per non parlare delle rappresaglie da Ancona concedute contro Montecchio, or Treja, nel 1433, se non erra nell' anno chi le narra sotto il 1456 ) siccome, diceva, avvenne per le rappresaglie da Venezia bandite contro Ancona. Certo non si badò ad alcuna regolare procedura; e gravissimi danni dalla prepotenza ne vennero a' naviganti e mercatanti anconitani. La oppressione enorme era; e per cessarla si ricorse al trono del pontefice. Ed il pontefice, con un' autorevole breve, al doge ed alla veneta signoria si richiamò di quelle violenze, fatte ad una città del pontificale dominio, il 28 aprile i456. Si togliessero, ingiungeva, quelle inique rappresaglie, le predate cose si restituissero : se nel termine di trenta giorni Storia d'Ancona, Tomo II. ai


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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