Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
STORIA. D'ANCONAnon si facesse, dannerebbe la loro repubblica alla scomùnica ed all' interdétto. E tanto più quell'affare sfavagli a cuore, perche sommamente sfavagli a cuore la guerra contro il turco, ed Ancona doveva concorrervi a^ch' ella colla sua armata. Le rappresaglie cessarono; tutto chetò.
Or mentre la Ungheria versava nel peri-colo estremo di essere ingoiata dalla piena , che soverchiala, delle immense forze barba-'richey ed erane liberata per una, quale il eh. Mutatoti la chiama, inorai? e miracolosa vittoria otte-Viula Vetyo Belgrado, il cardinale di san Lorenzo in Damato, Ludovico Scaranipo, colle galee pontificie prosperamente guerreggiava quest' anno stesso per l' Arcipelago, e dopo avere nel precedente ricuperato tre isole, batteva nùovamente i turchi sotto Mi-tilene. Non posso bastantemente dolermi del silenzio della storia, ma non é a dubitare, che a quella marittima guerra non prendessero parte gli anconitani. E vfedemmo già, come loro fosse stato ingiunto di "armare le loro navi, ed alle spese di quell'armamento tutta dovesse concorrere la provincia, e perciò un generale convegno di tutt' i deputati de'ro-muni marchiani fosse convocato in Ancona. Certo, "non furono oziosi tutti que'preparamenti.
Ma quelle vittorie dello Scarampo erano, 'fi*' ben dice lo stesso Muraiori, piccolo rimedioIMO , t , . . . ..
a si gtan male. 1 re e 1 principi poco o nulla operarono per assecondare i generosi disegni, e le balde preghiere del pontefice. Non guari dopo questi moriva. I cardinali eleggevangli a successore il cardinale Enea Silvio Piccolomini, da Corvignano, terra delsanese, per vivacità d'ingegno, per vastità di erudizione, per vigore di eloquenza, per pratica degli affari lodatissimo. Diedesi nome Pio II.
A lui furono da Ancona inviati ambasciatori i nobili cittadini Francesco Scalamonti e Lorenzo dei Grimaldi, sì per recare appiè del trono pontificio
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