Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      $TOIUA. D'ĀNCOMAvi, ne andō sbrattata e rotta, perdutala pavé grossa, a m^la pena salvatisi, fuggendo in Ancona a vaga arrancata, i legni minori e la galera. Per non crederlo, ci basta il dire, che 1' autore di questa novella č il romanziere Pināuro. Il fatto rende la novella incredibile: e'1 latto č, che i veueziani non avevano guerra in quel tempo nč cogli anconitani, nč col papa. 1 veneziani, pregati dal Malatesta, gli si fecero intercessori presso il papa, e gli ottennero la pace a quelle condizioni, che dicemmo. Ciō gli scrittori delle italiche cose, che vagliono a gran pez,f za meglio, che quel romanziere Pināuro.
      M1 accosto ora a narrare, qual fine avesse A' j'^; la spedizione con tanto zelo promossa dal pontefice contro il turco; e con questa narrazione chiuderō il libro presente, allargandola alquantq pių, perchč č di tale avvenimento, che prossimar mente appartiene alla mia storia. Mandando lettere su lettere, e messi su messi aveva il pontefice fatto con sommo zelo ogni opera, per eccitare e commovere alla santa impresa i principi cristiani. La guerra de' veneziani contro il turco, la guerra della Bosnia , e quella della Schiavonėa avevano racceso il suo zelo. Libero dalle noie, che insino ad allora gli aveva dato la successione al regno di Napoli, avea nel 1463 adunato un concistoro di cardinali, e rappresentato loro, eh' egli era il tempo di cominciare queUa sacra guerra, a cui erasi obbligato dal primo momento dell? sua assunzione al pontificato. Dirō, non tutta, ma una parte, della sua allocuzione, nč delle tante allocuzioni de" principi, e de' capitani, onde le antiche e le moderne storie son belle, altra forse non ve ne ha pių autentica di questa, perchč da lui medesimo inserita ne' suoi commentarli.
      Ģ Ogni anno ( cosė orafā ai cardinali ) ogni ain Ģ no i turchi devastano alcuna nuova provincia della cristianitā. In questo presente noi lo abbiamo Ģ veduto conquistare la Bosnia, e trucidare il re dit
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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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