Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
334 STORIA D' ANCONA
« l'Asia stessa, saremo assecondati da' nemici de' « turchi, il Caramano e il re di Persia. In fine il « favore divino ci darą la vittoria.
« Per quanto č a me, no io non vado a com-
* battere. La debolezza del mio corpo, e'1 sacerdozio, a cui non si addice di maneggiare la spada, « me ne devono distogliere. Adunque imiterņ il santo patriarca Mosč, che sul monte pregava, mentre Israele contro gli Amaleciti pugnava. Genuflesso sur una poppa di nave, o sulla cima di un « colle, avrommi davanti agli occhi la santa Eucaristia, voi mi sarete a' lati, e con umiliato e con-
* trito cuore raccomanderemo a Dio la vittoria de' « nostri soldati ». Non vi furono che due soli cardinali , i quali non fossero accesi dello zelo del pontefice.
Nč cessava egli stesso dall' accalorare ne' pro-prii stati i guerreschi apparecchiamenti. Ne sono pruova que' bandi, ad Ancona diretti come alle altre cittą marchiane, che io memorai nell'appendice alla mia quarta dissertazione: del vescovo marsica-no, luogotenente del legato, e del beato Antonio Fatati, tesoriere generale, 9 aprile i463, per somministrazione di buoi e di bufali, al trasporto delle bombarde, e delle altre macchine guerresche, e 29 dello stesso mese, pel pagamento di nuove tasse di guerra. Dal quale muovimento della provincia ben puņ argomentarsi di quello del restante stato ecclesiastico.
Per una eloquente bolla aveva il pontefice chiamato, il 22 ottobre, tutt' i cristiani alla sacra guerra ; ed erasi annunziato, che in Ancona raccogliereb-besi 1' esercito di terra e di mare. I fulmini della chiesa vi si minacciavano a chiunque con atti di ostilitą turbasse la pace tra cristiani e cristiani. Il 18 giugno i464 il pontefice dopo avere lungamente orato nella basilica de' santi apostoli , ponevasi in viaggio per alla volta d'Ancona. Era travagliato da una
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