Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      STORIA D' ANCONA
      « dere e possedere tutt' i privilegi! e gli onori di « cui godono e che possiedono i veri originarli citte tadini della città d'Ancona ». Così il sindaco del comune di Ascoli creava e nominava cittadini ' di Ascoli gli anconitani ed i camerinesi; e il sindaco di Camerino cittadini camerinesi gli anconitani e gli ascolani. Per tale accomunata cittadinanza, i cittadini dell' una città sedevano a consiglio co* cittadini delle altre.
      Non giustamente il chiarissimo Muratori A- J, c- rammentando la deplorevole perdita della città di Caffa , posseduta da genovesi nella Crimea, e conquistata in quest'anno da' turchi, accusa il pontefice Sisto, che nessuna cura si desse de' progressi delle armi turchesche, mentre ogni cura si dava per la esaltazione de' suoi nipoti. Ma le tante sue lettere, che pure insino a noi son pervenute, dirette a' principi cristiani, bene chiariscono, com' e-gli desse opera a congiungere una lega comune contro il comune nemico, e con danaro soccorresse a quelli che combattevano col turco, e come a' veneziani ancora avrebbe soccorso, se i veneziani non si fossero affrettati a far la pace con quello. Noi anconitani ne abbiamo poi una domestica pruova, con-ciossiachè troviamo scritto nelle storie nostre, che in questesso anno per comando di lui altre galere si costruivano nel nostro arsenale, o sia per guardare le adriatiche spiagge della dominazione pontifìcia, o per essere aggiunte ad una qual fosse armata collegata , quando la lega avesse potuto essere conclusa, E sapendo, che alle spese per tale costruzione vi concorse Recanati particolarmente, come narra l'An-gelita storico di quella città, ei mi sembra potere argomentarsi, che anco le altre città della provincia dovessero concorrervi.
      Ma quest' anno fu assai disastrato per Ancona, siccome narra il cronista Bernabei. Dal 18 agosto 1474 al 22 maggio del x^S, quasi continuate scosse di


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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