Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XIV. 3a5
      tremuoto più o meri gagliarde si fecero sentire , e gran danni cagionarono, e più grande spavento. Un tratto di muro presso la porta di Capodimonte rovinò; la città era abbandonata; nei vicini orti e nelle vicine campagne si abitava. Nel decembre poi e nel seguente gennaio sì dirotte scrosciarono le piogge, che le pianure di Fiumesino ne furono allagate, e ne seguì una lagrimevole morìa d' uomini e di animali.
      Nel gennaio di questo 147$» siccome scrive il Ferretti presso il Saracini (p. 278) comandò il pontefice agli anconitani, che non dovessero mandare loro navi cariche a Costantinopoli , perchè facilmente, avvisava, avrebbero potuto essere predate dal turco, che nessuna fede conosceva, e questo valersene a danno de1 cristiani, ed a fomento di guerra. E gli anconitani, prosegue, come obbedientìssimì, non le mandarono. Lo che è pure argomento , che dunque il pontefice non poneva del tutto in non cale i progressi delle armi turchesche.
      Altra pruova è questa che aggiungo. Per una veneziana nave soprattenuta in Ancona per affari di Commercio, alcuni dispareri insorti erano con Venezia ; per conciliare i quali eransi colà mandati ambasciatori. Fu al pontefice malignamente rapportato , che l'oggetto di quella ambasceria era di entrar con essa Venezia nella pace col turco. Il pontefice, che di quella pace erasi amaramente doluto, viepiù sde-gnossi di quel procedere, di cui eraugli accusati gli anconitani. Pertanto fece loro intendere: « che altamente disapprovava il trattato senza sua saputa « intromesso. Quale uopo ricercare i veneziani? La « sede apostolica essere per sè bastevole a difenderli. Richiamassero tos*o, comandava, quegli ambasciatori ; se alcun trattato concluso avessero, lo ritrattassero tostamente; e si guardassero dal più « mescolarsi per 1' avvenire in così fatti negoziati ». Afferma il Saracini, che subito furono mandati a Ro-
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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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