Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
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STORIA D' ANCONAma oratori : « non per negoziati di pace o di guerra « avere Ancona inviato que' suoi messi a Venezia, « ma per interessi al tutto commerciali » ; e questo provarono, pienamente informandolo delle seguite cose. Onde sgannato il pontefice della intentata accusa , il concepito sdegno rimise, nè cessò ad Ancona il favore delle sovrane beneficenze.
Infatti 1' anno immediatamente seguente, 1476 Per un su0 breve, esistente uel comunale archivio, testimone lo stesso Saracini, concedette, che in avvenire potessero i veneziani in Ancona gli anconitani in Venezia, essere al tribunale commerciale chiamati in giudizio per cause di negozii commerciali. Ond'è manifesto, che per ciò appunto col mezzo de' suoi messi tentato aveva Ancona un accordo terminativo con Venezia, e questo piacque al pontefice, e fu validato colla sua approvazione. Il pontefice inoltre concedette loro libera ogni anno la tratta di cento some di frumento, non per altrove però, che per lo stato della chiesa, e che i diritti di esportazione, che avrebbero dovuto pagarsi alla camera apostolica, si usassero per le occorrevo-Ji riparazioni del porto. Inoltre le confermò il privilegio, statole già confermato da Eugenio IV: che cioè in Ancona potessero essere risolute in prima e seconda istanza le cause, fossero civili, o criminali, o miste.
Rammenterò anch'io, siccome il Ferret-«477 e Saracini fecero, un caso d'una nave anconitana, avvenuto nel porto Cesenatico : di poca o nulla importanza a chi scriva una storia generale, ma da non trasandarsi in una storia, qual'è la nostra, municipale. Un Brancadoro genovese, ed un Mordè, padroni d'una nave bene armata, capace di cinquecento e più botti, montata da centoventi uomini, assalirono all' improvista una nave anconitana , che discarcava frumento nell' anzidetto porto, padroneggiata da un Domenico Urbeveteri, che
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