Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XIV.
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ancora al signore di Camerino Giulio Cesare Varano, così concetto: « E' nostra volontà, che le controversie de' nostri diletti figliuoli, gli anconitani e « gli osimani, deposte le armi, e cessata ogni via di a fatto, sieno giuridicamente definite, onde meglio « si occorra agli scandali, e si provegga alla quiete « della provincia. Abbiamo eletto pertanto il diletto « figlio Fabiano da Montepulciano, cherico dell'apostolica camera, a nostro commissario, il quale ora « mandiamo con pieno potere di conoscere e definire le stesse controversie, opportunamente ordinanti do frattanto, che debbansi partire tutte le genti, « che l'una e l'altra parte abbiano chiamato in loro « aiuto. Esortiamo pertanto nel Signore la tua note biltà, comandandole espressamente, che tosto richiami, e ritragga tutt' i presidii, che avessi per « avventura mandato all' una delle parti, nè per « r avvenire loro presti alcun favore, se non come « e quanto ne fossi ricercato dallo stesso commissario. Dot. Romae, apud s. Petrum sub annulo « Piscatoris, die 29 julii 1477- Ponti/. Nostri anno VI. »
Non dubito punto, che Io stesso sovrano comando si desse agli altri alleati dell' uno e dell' altro comune. Il Montepulciano decise: che il ponte dell' Aspi dovesse ripararsi a spese comuni; si rappacificassero, e dessero cauzione di non offendersi. In questa sentenza fu dato il breve terminativo, il 21 febbraio 1478.
Queste cose, tranne il breve del 29 luglio, che io produco il primo, e le altre, che soggiungerò, io narrava, e narrerò quasi colle stesse parole d'ur» nostro moderno scrittore. Ma per mia fede non so, se io debba proseguire questo increscevole argomento ; perchè quasi mi fa vergogna la meschinità dì quelle vecchie rivalità municipali , e '1 più di ridicolo , che v' aggiunsero le basse passioncelle dì chi si piacque di mandarle alle lettere. E d' altra parte
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