Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
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STORIA D' ANCONAtroppi argomenti ho, che se per la dignità della storia me ne passassi, ad ignoranza mi sarebbe attribuito , o a negligenza , o a poco amore della gloria (!!!) della mia patria. Adunque io trovo scritto cosi: « gli osimani gonfi della loro vittoria non ceste savano dal dir male degli anconitani; e tra le alte tre cose dicevano, che Osimo sfamava Ancona, « e che senza di essa non avrebbe potato vivere eccelerà ; » de* quali eccettera si tenero è quello scrittore, che ne ripete a millanta. E soggiunge: « Ancona a far loro provare T opposto, decretò nel « 1478 sotto gravi pene, che niun anconitano comprasse cosa alcuna dagli osimaui, e che questi non « potessero nè per sè, nè per altri mandare le loro « derrate a vendere in Ancona, restando però in libertà degli osimani di comprare in Ancona qualunque cosa. Dopo poco tempo si accorse Osimo « del pregiudizio, che risentiva da questo decreto: e « perciò pregò il governatore della Marca, il cardite naie legato, lo stesso Papa, onde inducessero gli « anconitani a cassare il fatale decreto. Ma Ancona, « forte nelle sue determinazioni, non lo rivocò che « nel 1496. » Al 1496 adunque ne parleremo, se « sarà vero; ora siamo i479»
Al 1479 appartiene la sovrana decisione ^lAna pontificia intorno a' limiti della giurisdizioue del porto d' Ancona. Dispùtavasi , fin dove quella giurisdizione si estendesse. Il pontefice Sisto, con sua bolla esistente nella publica segreteria, decretò: che a sinistra dello scoglio di san Clemente dovesse estendersi sino all' Acquasacra oltre Fiumesino, e a destra, verso il Conero, sino al porto di Recanati.
E con altra bolla dello stesso anno confermò la bolla di Eugenio IV. sul couferimento de' canonicati della cattedrale; in vigore della quale statuivasi, che a que' canonicati non altri si dovessero nominare, che cittadini anconitani. Lo accenno, ed oltrepasso, perchè ciò appartiene alla quinta dissertazione.
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