Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XVI.
      siastico stato. « Il pontefice ( prosegue p. 135 ), resto alle rimostranze sì vive pienamente soddisfatto ( ed il Pinàuro Sognava di Coena Domini ! ) « tutto che da' ministri si stesse coli' occhio totalmente attento ad ogni loro andamento, con adombrarsi perciò ad ogni motivo che potesse tendere « al pregiudizio delle ragioni che vi avevano ».
      Ora dirò, chi fosse 1' ambasciatore prescelto da quel re. Fu il Cavaliere Francesco Cinzio di Stefano Benincasa, nobile anconitano. A premio de1 suoi meriti, e per gratitudine de' servigii prestati, avealo T ungaro re investilo de' nobili feudi di Buccari, Buccarizza, Tersatto, e suo porto e ville, con ogni giurisdizione, goduti un tempo dalla cospicua famiglia de' Frangipane, ed alla regia camera devoluti per la estinzione della linea maschile del conte Martino. Volle il re, che in quella ambasceria fosse accompagnato da cento cavalli ungheri, onde ed egli degnamente sostenesse il carattere di regio nunzio , e in lui manifesti apparissero 1' affetto e la stima , che avea per Ancona.
      E poiché ho memorato questo chiarissimo nostro concittadino, abbandono per un momento l'ordine cronologico ; e dirò, quali vicende e qual fine incontrò.
      Certo i governi liberi sono quelli, dove meno si goda di libertà, e dove l'invidia domini il più. ISon ho bisogno di rammentare più antichi esempii: ^vittime dèlia repubblicana tirannide in Atene ed in Roma furono gli Aristidi, i Milziadi, i Temistocli, i Camilli, gli Scipioni, i Tullii, in Ancona i Ferretti, i Bonarelli, i Benincasa. Il cavalier Benincasa , -di cui ora ragiono, sposatosi alla figlia del conte sedatore Giacomo Bonarelli, non ne aveva avuto figli. Morto il re Mattia nel i49°. e suscitatesi nel regno <T Ungheria gravissime turbolenze, il Benincasa, perciocché non lasciava di sè alcun figliuolo legittimo, fu spogliato de' suoi feudi, e con due sue» fratelli,


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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