Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      384- ' storia d' anconache discordie: e perciocché potenti erano e di gran seguito, parteggiava la nobiltà, e peggio temerai non pur dentro la città per le dipendenze, che vi avevano, ma e fuori ancora per le attinenze co' principali casati della Marca, degli Ottoni, per esempio, dominanti in Maidica, e de' Fredducci primati di Fermo. Il generale Consiglio pertanto, onde evitare le conseguenze di quel litigio, che riuscir potevano funeste, elessero una giunta di prudenti e saggi cittadini, che interponesse™ a ristabilire la perturbata concordia . Il luogotenente generale della Marea ( dirollo colle stesse parole del eh. scrittore ) « apprese, che ciò fosse fatto per impedire il ricorso in terza istanza alla curia generale, e in cooseguenza a pregiudizio di quella giurisdizione ehi « godeva di sovranità : onde fulminò contro detto « senato le censure ecclesiastiche nel i488. Ma avvistosi d'esser corso in fretta a dare di piglio a « quelle armi spirituali, le quali con somma circo-* spezione si maneggiano da' vicarii di Cristo, ed « informato de' motivi del decretato dal consiglio, « dal nobile Francesco degli Antiqui, spedito a tale « effetto col titolo d* ambasciatore al suddetto Inogotenente, rivocò la pubblicazione delle censure».
      Trapasso accennando altre notizie di minor conto , che però noli debbo tacere del tutto. Sono le seguenti. Questèsso anno il re Mattia domandò ad Ancona una galera per tragittare o quivi in porto, o in porto a Rimino 1' ambasciatore del duca di Milano; ed ebbela, e ne fu capitano il nobile Tommaso de' Fatati.
      Nel 1489 fu staggita una nave del tutto nuova , non peranco tratta fuori dall' arsenale, di Gior vanni di Dionisio Benincasa. Lo che saputosi da Francesco Cinzio Benincasa, spiegò lettere del re Mattia, a pruova, che quella per sua commissione dovevasi comperare per lui, e instò, che dovesse essere lasciata in libertà. Si sospettò, che quelle lettere 0


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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