Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XVI. 387
      « vio, a donare il ferro della lancia, colla quale , « in croce, al nostro Salvatore Gesù Cristo, da Longino gli fu aperto il costato, trovato in Antiochia et nella chiesa di santo Andrea apostolo presa che fu « da Gottifredo Buglione Tanno 1099 di nostra saIute, secondo Guglielmo arcivescovo di Tiro, con « il Biondi, e Dionisio Petavio, ed altri scrittori a da lui citati, e il Platina ». Aggiunge il Rainaldi che molte altre mandogli in dono ancora reliquie de1 santi, e la spugna , « la canna, consecrate per la passione del Signor nostro. Prosegue il Saracini;
      « Arrivò e sbarcò in Ancona detto ambasciatore « del mese di maggio 1492, come ne scrive detto « Platina, ed in sua compagnia era un tal Giorgio « Bucciardi genovese: onde l'uno e l'altro, e sue « famiglie furono a pubbliche spese della comunità cc di detta città ricevuti, serviti, ed alloggiati nel Liverolto del conte Angelo Ferretti, noce bile anconitano , essendo quello, che al presente ee gode possiede ed abita il conte Cesare Ferretti ». Ciò era al tempo del Saracini ; al nostro è posseduto ed abitato dal conte cavaliere Raimondo, per due lati volta alla chiesa di san Domenico , e all' altra della Incoronata : dicemmo, ove questa sorgesse. «Ma « perchè a detto ambasciatore piaceva abitare in ce luogo aperto ed arioso, gli fu data la casa, con ce orto, di Antongiacomo Marcellini, ch'era sotto la cc chiesa di santo Antonio, al presente nel monistero ce delle cappuccine, in detta città d'Ancona, incorporata e rinserrata ».
      cc Intesosi dal detto Innocenzo l'arrivo e sbarco, ce fatto in Ancona, di detta reliquia, vennero in essa Nicolò Boote ciardo, arcivescovo arelatense, e Luca Borciani ce dell' ordine de' servi, vescovo di Foligno , con ti-ec tolo di nunzii apostolici, essendo in quel tempo « governatore della Marca il vescovo di Fossombro-cc ne. E perchè era concorsa gran gente in Ancona


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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