Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
38oSTORIA. D' ANCONA
« da vicini e lontani paesi a vedere ed adorare una « così qualificata reliquia , in numero tale, che pasti savano dodici mila persone, pensarono gli anconitani, e ne persuadettero detti nunzii, di pubblicate mente mostrarla a tutto il detto concorso popolo. « Onde (atto fare da essi un gran palco nel piano « delle scale della chiesa suddetta della Incoronata « a capo la piazza d' Ancona, ed ivi un suntuosissimo altare eretto, fu avanti di tutto il suddetto « popolo la reliquia esposta, e cantata la messa dal « vescovo di Cesena, che in detta città a vederla si ce trovava, e dal medesimo data la benedizione a « suono di trombe, tamburi, e sparo di mortaleui « e bombarde, nello stesso vaso di purissimo cristallo, « dove era stata messa ».
« Immediatamente, sotto il baldacchino, alla c< chiesa cattedrale dal detto vescovo , che cantò la « messa, fu portata , essendo avanti precedute tutte c< le confraternità, religioni di regolari, e clero della « città, e dopo essa, li detti monsignori nunzii, ed et altri prelati, vescovi, magistrati , con tutto il po-ce polo, al quale furono pubblicate le indulgenze, « dal papa concesse a chi presente a tale funzione « si ritrovava , che fu con molta devozione celebrati ta ».
« Sempre in detto tempo fu ben custodita la a città dalla soldatesca solita di presidio, e dalla milizia anconitana e suo contado, dentro la città latta « venire, come nel libro de' decreti dell'anno 1^62, « ( cioè i4g2 ) in segreteria pubblica, d" Antonio Saracini mio tritavo a carte 20 si legge , oltre quello « che in Roma nelle grotte vaticane si vede dipinto, « con l'iscrittione, che dice, sacrum ferrum lanctoi « Anconae excipitur ».
« Del quale qui sotto è il modello , ma semi « punta, di cui il citato Ferretti testificò».E quif propone inciso quel modello; che noi rappresentiamo nella nostra tavola 2. num II.
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