Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XVI.
Conosciuto gli anconitani lo scelerato disegno , 'deputarono tosto Antonio di Carlotto , Francesco Ferrantino , e Girolamo Angeli a' Veneziani, per informarli del caso, e pregarli, dessero opera seco, se quel ladrone coli' arraffato nayile andasse in Venezia, per arrestarlo, e ricovrare il predato. Trovo scritto che ne scrivessero ancora a colui , esortandolo alla restituzione. Non so, quanto e' sia probabile ; so che iu nulla di nulla. Il Doria, rimaso a terra, fu posto sotto custodia in palazzo, e seco altri genovesi, eh' erano in Ancona , e sequestrandosi loro alcune somme di denari. Ma tutti ebbero modo di fuggirsene. Il Gentile, approdato a Messina, il mate acquistato male dissipò, vi cadde in 'miseria, e miseramente vi morì. Ma gli anconitani, prosegue il Ferretti, per vendicarsi di quel ladroneccio non abbonirono da un non dissimile ladroneccio; perciocché saputo avendo, che una buona quantità di sete a' genovesi appartenenti, transitava pel perugino, vi misero le mani sopra e le arraffarono. Bassa, ed iniqua vendetta, che il pontefice disapprovò, e che deve detestare chiunque abbia sentimento d'onore e di giustizia. Ma que' tempi erano tuttora lontani dalla civiltà de' presenti.
Pure da quella occasione ebbe origine la istituzione d'un triumvirato di nobili cittadini, che fu intitolato Consolato di mare , tribunale o camera di commercio diconlo ora, a conoscere e giudicare le cause commerciali. Confermollo poi Clemente VIII, e donollo di amplissimi privilegii. Nel i83o ultimamente il pontefice Pio Vili concedette, che vi si definissero altresì le cause in appello.
Una utile legge io trovo essere stata quest' anno decretata dal comune : che nessuno A', ,'JF-cioè seder potesse in consiglio, che non fosse ammogliato. Quanto onorevole e santa cosa è 1' ecclesiastico e 'I claustrale celibato ( dicanne che ne vogliono i moderni filosofisti, che '1 vorrebbero abo-
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