Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
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STORIA D'ANCONAaltri, e per errore toccata a lui. Maraviglia è certamente , che sotto questo pontefice , e malgrado la oltracotata ambizione del figlio, conservassesi Ancona la sua libertà. Lo che, siccome altrove notammo, deve attribuirsi alla saviezza ed alla vigilanza de maestrati, ed alla compostezza e concordia de1 cittadini. Il cardinal Todeschini sanese, annestato da Pio II alla famiglia Piccolomini, succedette ad Alessandro col nome di Pio III. Ma non tenne, che soli ventitré giorni la sedia pontificale. Ebbe a successore Giulio II, prima Giuliano della Rovere, cardinale vescovo di Ostia. Assunto al pontificato si diede tutto a volere ricuperare alla chiesa gli stati usurpati dal Valentino : lo che implicollo in lunghe e acerbe guerre.
Mali umori da lungo tempo erano tra »5o4-6 anconitani e gli esini. Non potevano questi comportare, che sotto la giurisdizione di quelli dovessero rimanersi le castella di Monsanvito e di j Fiumesino. Dicemmo più sopra le ragioni e i dirilii , degli anconitani. Ma gli esini non badando a' diritti nè a ragioni perseveravano a fare agli anconitani tutt' i mali, che potevano. Onde il generale consiglio ini e rdisse li, decretando sotto gravi pene , che ogni commercio con essi cessasse al postutto , tosse di vendita o di compera. Tra non guari vedremo, a ! che riuscissero queste discordie. Intanto notiamo, che 1 abbandonata da molti anni la badia di san Giovanni in Pennocchiara da' monaci benedettini, e tenuta ia commenda dall'arcivescovo di Ragusa Giovanni Sacco, cittadino anconitano , la signoria impetrò dal pontefice Giulio , che ne fossero investiti i canonici regolari latcranensi, mediante breve del 3 dicembre i5o4« Con assai edificazione e vantaggio della popolazione suburbàna la tennero que'canonici sino al pontificato di Paolo III. Ma'abbattuto e dirovinato il monistero per averne materiali all'edificazione della cittadella, si ritrassero in alcune loro case, che possedevano in
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