Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
38oSTORIA. D' ANCONA
« si, che scemarsi, i privilegii e gì' indulti agli anconitaui, che sempre obedientissimi e fedelissimi « furono alla santa romana chiesa ed alla sede apostolica, e tuttora perseverano in tale fedeltà e devozione, perciò, attese le premesse ed altre ragionevoli cause, col tenore di queste nostre lettere, « per comandamento a noi fatto, coli' oracolo della « viva voce, dal prefato santissimo Signor N. Papa, « e per 1' autorità del nostro ufficio di Camerlengato, e per deliberazione risoluta nella camera apostolica, vi concediamo, che per l'avvenire posti siate coniare monete, giusta la forma del privilegio a voi conceduto: purché le dette monete sieno « nella bontà conformi alle monete del santissimo « Nostro Signore, e sieno in esse impresse e sculte « le insegne della santa romana chiesa, colle altre « insegne e lettere solite apporsi alle stesse monete. »
« Inoltre col tenore delle presenti vi concediamo e compartiamo la facoltà di liberamente spendere le monete già coniate dal vostro comune, « purché in tutto e per tutto sieno della bontà, di « cui sono le monete del santissimo nostro Signore, « nulla ostante in contrario nè la detta nostra proibizione, nè qualunque altra. In fede delle quali « tutte e singole cose, ec. Dato di Roma, nella caie mera apostolica, il 20 maggio i5iò. »
Così non colle sole parole, ma con reali fatti il pontefice gratificava ad Ancona. Nè guari dopo egli desso, cui stava sommamente a cuore di riporre la chiesa nel possesso degli usurpatile dominii, per in-calorarne l'impresa, ebbe Ancona il bene di averlo, nel passaggio di lui, entro le sue mura. Fuvvi accolto, e venerato, e festeggiato con solenni onori; ebbe alloggio nel palazzo episcopale, furongli offerti doni e rinfreschi in molta copia, e destinatagli una fusta a tutta sua disposizione. Giunse il 9 settembre, e sommamente soddisfatto partì il giorno seguente
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