Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      38o STORIA. D' ANCONA
      .y.ione fu al postutto favorevble ad Ancona, e'1 Papa .sentenziò : « d'Ancona fossero le castella di Mousan-.« vito e di Fiumesino; il territorio loro si estendes-.f. se .sino al. passo, detto delPerolo; la badìa di « CljiaravalLe s'intendesse essere della chiesa», aggiunte, scrive il Grizi nella sua storia di Jesi molti \ffUre particolarità , assai pregiudiziarie; « sì che io .v, ài maraviglio- ( prosegue questo scrittore esino) « come il pontefice scoccasse una tale sentenza. La j« quale ; essendo, poi pubblicata ed intimata, apportò _« grandissimo ticpore ,e dolore a^ nostri.( A' quali, i j« perchè con una vera ingiustizia era ancora per j « sentenza vietata la defensione delle leggi, che i ( « legisti .chiamano appellazione, fu necessario ricorTgre al giudizio di Marte » . E tutti si diedero ad ( apprestare la; guerra.
      ,.t JJoterò, prima che io proceda in questo raccon- : to, la battaglia data: sottp le mura di Ravenna da' i franchi, condotti dal De Fois, il 9 aprile 1S12 (se-condo il Cuonaccorsi, 1' 11 secondo il Muratori); ^battaglia micidiale a' pontificio-ispani. E noterolla, pan per descriverla ^ può la descrizione vedersene presso il Guicciardini ) ma solo per dire, che de' yinti, la maggior parte fuggironsi verso Cesena, e di là a* • luoghi più distanti, nè il viceré Cardona si fermò prima, che in Ancona pervenisse, dove pervenne accompagnato da' pochissimi cavalli. Quivi ebbe alcun riposo, e tutti que' ristori, che nella Miseranda fuga erangli necessarii. Nè certo i fuggitivi ebbero nell'anconitano contado que' disastri, che altrove ebbero a tollerare da' paesani, corsi per tutto alle strade a svaligiarli. Nè in quel doloroso emergente fu Ancona senza grave timore di che i francesi .vincitori fossero per tentare: se non che la stessa •vittoria reseli, come stupidi per la morte del Fois, e pel tanto sangue, che loro era costata. Tomo al ^miotema.


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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