Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XVI.
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Queste cose accenno trascorrendo; alquante più parole devo spendere sul privilegio di coniare i leoni d' argento. Adunque trovo scritto : che il pontefice, con suo breve, dato di Viterbo il 9 novembre i5i5. concedette ad Ancona il privilegio, che potesse coniare leoni d' argento. Di questi leoni di argento, come delle altre monete, coniate durante il pontificato di Leone; io diedi i tipi nella settima tavola aggiunta alla mia quarta dissertazione. Il tipo del leone d' argento è posto sotto il numero 63. Di tutti questi leoni uno non ve ne ha , che porti la nota Anc. o Ancon., ma tutti hanno 1' altra Marc o Mar. Comunque si voglia, trovo puranr co scritto, che il privilegio si concedette con queste due condizioni : che vi si improntasse lo stesso segno, avessero la stessa torma e fossero dello stesso peso, che avevano quelli della zecca romana; e che non potesse coniarsene, che per la somma di tre mila ducati d' oro 1' anno. Qual conseguenza se ne derivi bene sei vede chiunque non abbia spento del tutto il lume del discorso: che veramente il sovrano di Ancona era il pontefice , il quale e concedeva il privilegio , e prescrivevane le condizioni, e veramente dipendente da quella sovranità era ella, cui conceduto era il privilegio, e le condizioni erano prescritte, E nuova dimostrazione se ne ha dal divieto di più coniare monete, che le fu intimato due anni prima , che il pontefice Leone morisse: ne diremo a suo luogo il perchè.
La guerra del duca d* Urbino Francesco-maria della Rovere contro Lorenzo de' Me- fs/j.fg dici duri travagli e deplorevoli turbamenti portò ad Ancona. Sdegnato era il pontefice contro quel duca , perchè nell' anno precedente , come il Rainaldi narra ( ann. i5i6 n. LXXXII ), ricusato aveva di congiungersi all' armata pontificia contro i francesi , comecché ricevuto avesse le paghe per quella spedizione ; nè soiFerivagli l'animo che dovesse
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