Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XVI. 4'7
« no a tollerare, ne' mesi di febbraio e di marzo , « guardando e difendendo se stessi, per non essere « depredati da' soldati ecclesiastici. E molti più ebbero a tollerarne , per difendere la loro libertà , « nel ritorno del vecchio duca d' Urbino Francescomaria ». E poiché si è citato questo Bilacqua, proseguiamo a voltar in italiano quel brano , che il Saracini annesta alla sua storia. Narra adunque, « che « un signor Lorenzo da Cera ( così ) e un Ludovico « principale cittadino fermano, colle loro schiere a « piedi ed a cavallo, ed alcuni altri, per comandaci mento di Leone X, e del suo legato nella provineia, essendo personalmente andati parte ad Urbino , parte a Pesaro in favore del duca Lorenzo da « Firenze , avvenne il caso che fu posta in fuga, e « depredata una grossa banda di anconitani, che vi « si recavano , e presentaronsi ad Ancona , chiedendo d' esservi introdotti , per difenderla. Ma da « quelli che erano alla difesa della città, fu risposto: « non vi conosciamo, e andaronsene esclusi, fuit responsum, nescio vos, et steierunt extra civitatem ». Chiaro è , malgrado 1' oscurità del bilacquano racconto, che quegli anconitani erano del contingente, che la città avea dovuto dare all' armata pontificia ; e che furono respinti, per tema forse di più aspreggiare l'irritato duca d' Urbino. « I quali, prosegue « il Bilacqua, uniti agli ascolani e ad altri si posero « in salvo. Ma non iscordevoli d'essere stati esclusi « il 15 marzo i5i7 fecero una scorribanda contro « Polverigi, castello d' Ancona, cercando di rovinarlo. « Donde respinti con danno e disonore si diedero « alla fuga; ed essendone rimasti uccisi , dopo non « molti giorni , lo smesso Ludovico ( da Fermo che « n'era il capitano ) co' restanti recandosi presso... «- ( qui manca il dove ) incontrò ancora gravissimi « danni, maximas damnitas. Desistettero tutti i lerci mani dalla impresa , ab impresta recesserunt, con H grandissimo scorno e perdimento , circa il prin-Storia d' Ancona. Tomo li. 27
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