Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XVI.
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fi1 -opportuna , anzi necessaria cosa rapportarne qui per intero il diploma. « I vescovi ( vi si dice ) , i « preti, i diaconi per la divina misericordia cardite nali della Santa romana chiesa a' magnifici uomini, « gli anziani, il consiglio, il comune della città d'Ancona nostri dilettissimi , salute nel Signore sempi-* terna. — Avendoci voi fatto esporre teste, che « voi negli antichi e ne' moderni tempi foste solili a « coniare in cotesta città monete d'oro, e d' argento, <« e d' ogni maniera , e che a' tempi di Leone X di « felice ricordanza, due anni circa, prima della sua « morte, per f importunila, come si crede, di ctlcuni zecchieri, ossieno battitori di monete in Roma, « vi fu proibito di battere altre monete, e avendoci « ora rappresentato, che pel frequente commercio sì « de' mercanti orientali, e sì di altre nazioni , conci linuamcnte naviganti , e portanti mercanzie alla « vostra città e nel Vostro porto, v' è comodo ed « espediente battere moneta per la più facile e « pronta espedizione delle merci : noi , bramando di « compiacere a voi, che le vostre ragioni fondate « sull' antica consuetudine , che allegate il pubblico e» vantaggio della vostra città e il comodo de' merle calanti, e che per questo a noi porgete fervide « Suppliche , col tenore del presente diploma vi « concediamo , che come faceste , e foste soliti fare « prima dell' inibizione suddetta , abbiate la facoltà « ed il potere di battere tale moneta, purché sia di ce lega e peso perfetti , nulla ostanti le premesse « cose, ed altre qualunque che facciano in contra-ee rio. — Dato di Roma, dal palazzo apostolico, « nella nostra congregazione, il dì i5 marzo i522. » Seguono le sottoscrizioni.
Adunque è ben chiarito il motivo, di quell'inibizione fatta da Leone X , cioè T importunità degli zecchieri romani. Adunque è falso, che quell'inibizione fosse fatta a pena della convenzione col Delia-rovere. Nè importa punto, che ciò affermasse Landò
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Santa Ancona Leone X Roma Vostro Roma Leone X Delia-rovere Landò
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