Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
38oSTORIA. D' ANCONA
Ferretti, autore d'una storia inedita d'Ancona, pre« occupato da falso sistema, e poverissimo di giusta critica.
Giunto poi il novello Pontefice a Roma, furono al pie' del trono gli oratori del Comune a prestare il solito omaggio, e supplicare per la conferma de' privilegii, che ottennero, il breve è deposto nell'archivio del Comune.
Dove un decreto ancora esiste del Consiglio, che io non posso non rammentare, perchè ne porge una novella pruova della saggezza, che dirigeva le sue deliberazioni. I turchi, i quali per occasione di fiera concorrevano in Ancona, solevano allogarsi nelle case de' cittadini. Ciò non parve convenevole, e forse parve pericoloso ancora per la pubblica salute , ve-neudo coloro da' luoghi, quasi sempre infetti di peste. E comecché un lazzeretto fosse stato , come narrammo più sopra , istituito, istituite però non erano state peranco le salutari discipline sanitarie. Fu pertanto decretato, che in separato luogo dovessero abi-i tare , e depositatisi le loro mercanzie. A tale uopo fu destinato il palazzo, allora detto della farina, ora del pubblico, il quale fosse loro ad uso d'abitazione e di magazzino, imposta la pena di cento ducati d'oro a chi accogliesseli in sua casa. Forse ancora ebbesi in mira d'avere alcun profitto dall' appigionamento.
Moriva Adriano VI, mentre più intento 15*5''era a f°rmare una lega de' principi cristiani contro il turco, che più che mai minacciava. Il 19 novembre eragli sostituito il cardinale Giulio de' Medici, che assunse il nome di Clemente VII. A cui , siccome sempre erasi praticato, s'inviarono ambasciatori del Comune a prestargli l'omaggio ligio di fedeltà, e supplicarlo della confermazione de'privilegii. E questa si ottenne , mediante un breve , dato il 3 aprile dell' anno seguente , nel quale eoa solenni parole si loda la fedeltà e 1' immensa devo-
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