Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XVI.
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Morro, Montecchio, Montegranaro , Montemilone , Sanseverino, Tolentino, Beltorte, Caldarola, Sangi-nesio, Montoimo, Sangiusto, mandò l'ordine, che segue :
« Ci è stato riferito, che gli anconitani abbiano « apparecchiato un certo numero di cavalli e di fante ti, per resistere ad ogni esecuzione, che vogliasi « fare onde costringerli al pagamento de' loro debiti, « e particolarmente per la tassa de' cavalli delia « guardia del santissimo nostro signore ordinata in « questa provincia. Pertanto volendo noi comprimete re i temerarii loro attentati, onde in avvenire non « presumano di contrastare a' comandi di Sua Sante tità, vi comandiamo colla presente, come appena (< l'abbiate ricevuta, che dobbiate aver pronto un « tante per ciascun focolare, e tutti tenerli preparati, onde possiate inviarlici ad ogni nostra richiesta, per marciare dovunque saranno da noi cote mandati: pena, non comparendo, due mila ducati v d' oro per quanto a'comuni, da incorrere issofatto, e pena cento per quanto ad ogni particolare « persona. » Se io dicessi, che da coteste inopportune e male avvisate resistenze ebbe motivo 1' anconitana catastrofe, che tra non guari avvenne, non andrei per avventura errato lungi dal vero. Ma certo per quelle si aspreggiarono gli animi de' governanti della provincia, si alienò la romana corte, maggior fomento si apprestò alla invidia degli altri Comuni, Per lo meno nessuno negherà, che più prudente consiglio in quel frangente sarebbe stato cedere spontaneamente alcun poco alla ragione rigorosa de1 suoi privilegii; esorbitanza era colla-forza armata resistere a' comandamenti del sovrano. E bene il tuono di quella risoluta grida avvisò la Signoria del pericolo estremo. Un oratore fu diretto a messer lo legato, per giustificare ( cosi leggo ) la loro condotta ; e furono diretti oratori al Pontefice, per interporre appellazione al trono sovrano.
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