Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi
LIBRO XVI.
« le por mano: ed ecco all' improvviso un uomo « dabbene, forse da Dio ispirato, pronunzia, che « Ancona non isperi di sviare tanfo dolore, se per « industria e denari de1 suoi abitatori non si muri « un oratorio sacro alla Vergine Madre di Dio, nominandola liberatrice della patria. Il senato ed il « popolo, il quale nulla più bramava, che un termine a mali sì lagrimevoli, non appena lo udì, « che il nome e l'oratorio a Maria si decretò, e i « cittadini, che sopra son detti, furono nominati utfiziali sopra ciò » . Dalle quali parole > oltreché ba-stevolmente chiarita è la storia di quella micidiale e lunga pestilenza, bene si colorisce ancora, e il tempo, in cui la edificazioue di quella chiesa ebbe principio, ed il perché avvenisse, e il titolo, sotto cui alla Vergine fu dedicata. Del volgar nome poi, che le rimane, di Maria Posatora, bene ha ragionato il traduttore e illustratore di quella bolla ; e noi più opportunamente nella quinta dissertazione ne parleremo.
Oggimai sono giunto al periodo ultimo della anconitana liberta ; e debbo descrivere 1* ultimo atto della compassionevole tragedia, jFino a guest' epocanarra il Muratori, vissuta era Ancona in libertà, colle sue leggi, benché sempre riconoscesse la chiesa a superiore: lo che abbiam sempre noi detto, e provatolo con una perpetua serie di monumenti e di fatti, che quella anconitana libertà addimostrano dipendente dati' alto dominio della chiesa. Al perdimento della quale libertà diedero occasione le tristissime contingenze de' tempi , le insinuazioni di malevoli ministri, l'avversione dell' imperatore a' liberi governi, e la invidia delle rivali città marchiane.
Il sacco di Roma, la prigionia del Papa, le spese immense, gli enormi debiti, che la Camera Apostolica avea dovuto accumulare per la liberazione del Pontefice, per le guerre, in cui avea dovuto avvol-
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