Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      38oSTORIA. D' ANCONA
      gersi, pel ricuperamento delle gioie della corona, e per gli apprestamenti a difesa contro la tanto accresciutasi e sempre più minacciosa potenza de' turchi, avevano renduto necessarie gravissime contribuzioni. Ricusava Ancona di sottostarvi, allegando gli antichissimi e non contrastabili suoi privilegi). Prudente consiglio Barebbe stato tacere de' privilegii in quel frangente, per meglio conservarseli, e tare ogni opera di sovvenire comunque a que' bisogni, e togliere così alla invidia, alla malevolenza, al raggiro ogni appicco ad attribuire alla slealtà e superbia ciò eh' era della ragione, e in parte forse ancora della impotenza. Ma 1' amore della libertà se rintuoca il cuore a volerla, non sempre dirittamente dirige l'intelletto a mantenerla. Certo sì, duri e incomportevoli erano i rigori, con cui i ministri del tesoriere generale esigevano le imposte gravezze: cosa deplorevole, osserva il Saracini. E gli anconitani, prosegue lo stesso scrittore, pagando le ordinarie tasse, ed i tributi, a cui erano obbligali, non vollero pagare alcuna novella imposizione. Dura è la espressione del Saracini. L'Alteo, scrittore contemporaneo, maestro di grammatica, come dicevasi allora, e noi diremmo di letteratura, più temperatamente scrive « tali imposizioni crebbero tanto, che non si poterono pagati re: ed ognuno si doleva del sopraccarico intollerabile, essendo Ancona aggravata e molestati più « che le altre città e terre della provincia » . 1 rigidi ministri con mano regia procedevano, per mandati esecutivi i bestiami si rapivano, i beui si staggivano, le persone sì catturavano: peggio poi, che l'animo del pontefice ne alienavano, testimoni l'Alfeo e 1 Saracini, calunniando gli anconitani, usare essi leggi e statuti contrarii alle ecclesiastiche immunità, le pubbliche rendite spartirsi tra loro e divorarsi i nobili cittadini, abusare de' conceduti privilegii in disprezzo della sovranità della Santa Sede, non volere sottostare a^ comandi de' suoi ministri.


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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