Storia d'Ancona dalla sua fondazione di Agostino Peruzzi

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      LIBRO XVI. 439
      Vessali per tanti modi ricorsero per loro invia" ti al piede del santo Padre. Esposero le loro ragioni, protestarono la costantè loro fedeltà, dimostrarono, che il Comune a tante spese obbligato, non area forze non modo di soddisfare alle nuove imposte, lo supplicarono, si degnasse comandare alla corte di Macerata ed al governatore della Marca, che dovessero desistere dalle rappresaglie. II Papa benignamente gli accolse, narra il Saracini, e diede loro buonissime intenzioni.
      Ma le benigne accoglienze e le buonissime intenzioni si rimanevano senza effetto. Le quotidiane molestie s'inacerbavano ; si arrogevano le perfide insinuazioni della malevolenza. Persuadevasi al Pontefice, menzognera essere la scusa della impotenza, la città ricchissima pel vasto commercio, i cittadini sgavazzare nell'abbondanza e nella grassezza. Gli altri marchiani, incesi da invidia, vieppiù rintuocavano il fuoco, bramosi di vederli raumiliati e spogli de' loro privilegii; e presso la corte di Macerata, e presso i cardinali, e presso il ministero pontifìcio, con palesi e segrete macchinazioni gli assalivano, e li oppugnavano. Per giunta alla derrata venivano ancora le suggestioni e le istigazioni de' fiorentini mercatanti, che in bando dalla loro patria ricovratisi in Ancona, e accoltivi ospitalmente, non avendo, .siccome ambivano, potuto essere equiparali negli onori e nelle dignità a' più antichi cittadini, bramavano l'abbassamento di quelli, e perciò non rifinivano di accreditare e raggravare le accuse presso la corte pontifìcia, nella quale molto potenti erano, e Jusinga-vanla esagerandone la ricchezza, esca gradila in quelle contingenze.
      Ma era fatale, che Ancona da se medesima accelerasse la perdila della sua libertà. Falso passo fu quello di pigliarsi in questo stato di cose il possesso di Caslelfìdardo. Stata era quella grossa e ricca ter-ra conceduta agli anconitani prima che avvenisse la


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Storia d'Ancona dalla sua fondazione all'anno MDXXXII
Volume Secondo
di Agostino Peruzzi
Tipografia Nobili Pesaro
1835 pagine 461

   

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