Hatria = Atri di Dr. Luigi Sorricchio
CAPITOLO III.
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cominciare da esso, ed ancora rifarsi dalla genesi delle sue zolle mesozoiche.
II. Sguardo fisio-geografico. — L'altipiano su cui doveva sorgere la Hatria Picena, a 7 miglia dal mare, è dunque di struttura geologica recente. Il pliocene vi è scarso, e piuttosto vi abbonda alla sommità quel gonglomerato calcareo fortemente cementato che nomasi gonfolite, comune ad altri altipiani della regione al medesimo parallelo. Il pliocene è terreno di sedimento marino e presenta una stratificazione quasi orizzontale, e la gonfolite è deposito di maremme o spiagge poco profonde. Da ciò ne viene che questi elementi litici dell'epoca terziaria dovettero produrre l'elevamento dell' intero altipiano trimonzio (insieme agli altri minerali posteriori) in tempo assai avanzato dell'epoca quaternaria. Ne viene ancora che il sollevamento procedette in generale lento e continuato, senza scosse subitanee e violenti, che però non possono escludersi.
Altra particolarità geologica di Hatria e del suo agro sono i vulcanelli fangosi, dei quali se ne contano nove presso Cellino ed uno ai piedi del colle atriano, ad un chilometro dal mare. Essi hanno forma di piccoli coni che vomitano argilla fina e biancastra. Il terreno all' intorno è marna azzurrognola.
La fauna fossile 1 delle nostre colline è in gran parte quella medesima dell'attuale mare Adriatico, da cui sorse come da materno seno la terra nostra, che ne ebbe comune il nome. Elevossi così a m. 445 il trigemine colle di Hatria tra il parallelo 42° 29' di latitudine nordica ed il 1° 30' 44' di longitudine orientale dal meridiano di Roma.
Spaziando coll'occhio dalla sua cima, vedrai a nord l'argenteo nastro del fiume Matrino che gettasi nelle acque
1 Amary Antoxio, Storia naturale inorganica della provincia teramana. — Aquila, 1854.
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Hatria = Atri
di Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma 1911
pagine 324 |
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Pagina (8/332)
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